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Caso Deep-Heard: anche gli uomini sono vittima di violenza

Giorno 31 maggio si è concluso definitivamente il caso che vedeva l’attore Johnny Deep contro l’attrice Amber Heard.



Johnny Depp e i suoi avvocati hanno impressionato molti esperti legali vincendo il processo per diffamazione negli Stati Uniti contro l'ex moglie dell'attore, Amber Heard. Dopo 23 giorni di testimonianze e circa tre di camera di consiglio, una giuria si è pronunciata a favore di tutte e tre le accuse di Depp contro Heard, sottoscrivendo la tesi per cui lei lo ha accusato falsamente e volontariamente di abusi domestici, con l'intenzione di danneggiare la sua reputazione.


Il 12 aprile 2022, gli avvocati Benjamin G. Chewe Camille M. Vasquez hanno rilasciato dichiarazioni di apertura a nome di Depp. Hanno accusato Heard di star inventando accuse di abusi domestici contro Depp per promuovere la propria carriera, con Chew che ha anche affermato che Heard avesse mosso le accuse perché Depp aveva chiesto il divorzio. Hanno sostenuto che mentre l'editoriale del 2018 di Heard non menzionava Depp, era chiaro implicitamente che si riferisse a lui. Chew ha affermato che la scrittura di Heard in quell'articolo ("due anni fa, sono diventato un personaggio pubblico che rappresentava abusi domestici") era un riferimento alla sua richiesta di ordine restrittivo del maggio 2016, in cui affermava che Depp l'aveva abusata fisicamente.


Chew ha anche discusso di Heard la quale è apparsa in pubblico con una faccia contusa il 27 maggio 2016, accusandola di aver messo in scena l'infortunio, citando che Depp non la incontrava dal 21 maggio 2016 e che i testimoni non l'hanno vista con l'infortunio subito dopo il 21 maggio, 2016.Gli avvocati di Depp hanno accusato Heard di "violenza fisica, lancio di oggetti" per impedire a Depp di andarsene.


Al contrario, gli avvocati di Heard, Elaine Bredehoft e J. Benjamin Rottenborn, hanno affermato che Depp aveva abusato di Heard fisicamente e sessualmente in più occasioni durante la loro relazione, e che, di solito, l'azione veniva innescata dalla sua dipendenza da alcol e droghe. In particolare, Heard ha accusato Depp di averla violentata sessualmente con una bottiglia di vetro, e di averla più volte presa a pugni e schiaffeggiata, giustificando l’assenza di alcuna prova fotografica anche duranti gli eventi a cui avrebbe preso parte subito dopo gli incidenti descritti, con l’uso continuo che lei faceva di una palette di fondotinta, che lei chiamava “bruise kit” ossia kit per i lividi, dando alla corte una dettagliata descrizione di come copriva questi segni a seconda dei giorni trascorsi dagli abusi. Gli avvocati hanno poi accusato Depp di aver cercato di "umiliare Amber, perseguitarla e di voler rovinare la sua carriera" con la causa in Virginia e di voler trasformare il loro caso in una "telenovela".


Rottenborn ha inoltre affermato che il Primo Emendamento proteggeva il diritto di Heard di esprimere le sue opinioni nell'editoriale, che era principalmente incentrato su un'ampia discussione sulla violenza domestica, e non menzionava specificamente il nome di Depp. Rottenborn ha anche affermato che non aveva cambiato la reputazione di Depp poiché le accuse di abuso erano diventate di dominio pubblico due anni prima dell'editoriale e che Depp aveva invece rovinato la sua carriera a Hollywood con il consumo di alcol e droghe, rendendolo inaffidabile agli occhi degli studi cinematografici. (Fonte Wikipedia)


L’attore ha vinto e ha diritto a 10,35 milioni di dollari di risarcimento (contro i 50 che aveva chiesto). Durante l’annuncio - arrivato poco dopo le 21.00 - lo sguardo fisso verso il basso e il pianto a stento trattenuto di Amber Heard si sono scontrati con le urla della folla festante in attesa fuori dall’edificio. Due invece i milioni che Depp dovrà all’attrice per l’accusa dell’avvocato Adam Waldman, che aveva definito le accuse della donna «un imbroglio».


Da tanti è stato criticato il verdetto di questo caso solo perché, a causa di stereotipi e pregiudizi, solo la donna è spesso vittima di violenze. Da donna posso dire che non è così: non tutte le donne sono vittime e non tutti gli uomini sono mostri.


Secondo una ricerca ISTAT del 2018 è emerso che nel nostro Paese nel periodo 2015-2016 3 milioni 754mila uomini (corrispondenti al 18,8% del totale) hanno subìto abusi sessuali nel corso della loro vita: numero inferiore a quello relativo alle donne, ma pur sempre alto.

Va inoltre sottolineato come gli uomini vittime di molestie sessuali prima dei 18 anni siano stati 435.000, pari al 2.2 %.


L’Istat ha rilevato come gli autori di tali molestie risultino in larga prevalenza uomini: “Lo sono per il 97% delle vittime donne e per l’85,4% delle vittime uomini”.

Tali numeri potrebbero non essere reali, poiché gli uomini – a causa dello stereotipo di virilità o per il timore di non essere creduti – decidono di non denunciare la violenza subita.

Omettono persino di parlarne, convinti di dover essere sempre forti: tutto ciò per paura, vergogna, pregiudizi, tabù, luoghi comuni, unitamente alla tendenza sociale dell’uomo medio di non esternare i propri problemi.


Diverse sono le forme di violenza che vengono realizzate contro gli uomini secondo l’Istituto di Statistica: molestie verbali, stalking, aggressività fisica.

Secondo uno studio dell’Università di Siena del 2012 oltre la metà degli uomini intervistati – vittime di violenza – subirono spinte, graffi, morsi, capelli strappati, lancio di oggetti, folgorazione con la corrente elettrica, dita schiacciate con la porta, oltre alla violenza sessuale, un reato comune, che può essere commesso da chiunque contro chiunque: la legge non specifica il sesso né del reo, né della vittima.


La violenza sugli uomini è, pertanto, molto più diffusa di quanto si possa pensare: occorrerebbe attribuirle la giusta attenzione, al fine di trattarla come qualunque altro abuso.

Purtroppo non tutti sanno che la violenza non è solo una ma è divisa in diverse categorie.


I vari tipi di violenza possono presentarsi isolatamente, ma più spesso sono combinati insieme. La violenza è intrisa di paura, la paura delle conseguenze, in chi la subisce, se osa ribellarsi o anche solo non fare la “cosa giusta” , ovvero comportarsi, fare, parlare (o meglio tacere) , in quel certo modo che sembra essere l’unico accettabile dal partner.

La violenza all’interno delle relazioni affettive è la più diffusa in ogni società e cultura, ed ha le proprie radici nella millenaria disparità di diritti e sottomissione delle donne nella società patriarcale.

La violenza ha gravi ed importanti conseguenze, sia sulla salute fisica che psicologica di chi la subisce, conseguenze che si manifestano nel breve periodo ma anche e soprattutto nel tempo, per molto tempo, se non si interviene.

Chi usa violenza, oltre a far soffrire chi gli è vicino e (nei casi di violenza familiare) gli vuole bene, ha una vita affettiva e relazionale non soddisfacente: chi ama (moglie, marito, figli) e lo ama, soffre a causa dei suoi comportamenti, e lo teme.


Io sono contenta e fiera della vittoria di Johnny Deep contro Amber Heard perché reputo Johnny una bravissima persona, gentile, educata, generosa, sensibile e soprattutto umana. Un bravissimo attore, un uomo che non meritava tutto questo: ne le violenze da parte della moglie (verbali, fisiche e psicologiche) ne la diffamazione di quest’ultima che gli ha fatto perdere il lavoro, la fiducia da parte del mondo dello spettacolo. Dall’inizio sono sempre stata a favore di Johnny Deep e ho sempre creduto alle sue versioni anche perché erano e sono molto più credibili e attendibili rispetto a quelle infondate e inventate della Heard.

Super fiera di Johnny e del lavoro dei suoi avvocati.

Ricordatevi che purtroppo la violenza non è solo nei confronti nella donna ma anche nei confronti dell’uomo. Bisogna sempre denunciare e soprattutto avere il coraggio di dire Basta ad ogni tipo di violenza.

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Al prossimo articolo, un bacio, Miriana.

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