Io, Me Stesso, Me Medesimo e la Mia compagnia
Aggiornamento: 18 gen 2022
“È gradevole stare con sé stessi il più a lungo possibile, se uno si è reso degno di essere di per sé oggetto di gioia”
Seneca
È alquanto comune, tra gli individui, la difficoltà o l’incapacità di stare da soli. La solitudine crea un disagio interiore tale da portare l’individuo alla fuga da Sé Stesso inventando escamotage o accettando compagnie sbagliate che non possono portare alcun tipo di valore aggiunto, accettando così il concetto di “quantità” piuttosto di “qualità”. Tutto può andar bene pur di non sentire quel silenzio fastidioso, quel senso di angoscia o il rumore dei pensieri che frullano nella testa.
È importante smettere di fuggire al nostro Io e imparare ad apprezzare e bramare quei momenti di totale solitudine che ci permettono di riposare e ricaricare le energie concentrandoci sui nostri bisogni, sulle nostre emozioni e dedicandoci all’analisi di ciò che siamo.
Una delle grandi sfide dell’essere umano è imparare a conoscersi, a godere della propria compagnia, ad apprezzare la propria essenza nel bene e nel male, nei pregi e nei difetti, perché solo così potrà legarsi ed apprezzare davvero altri individui.
Coltivare l’amor proprio, ad esempio tramite la cura del corpo, non è egocentrismo ma dedizione. È giusto premiarci e ringraziare il corpo per ciò che ci consente di fare tutti i giorni della nostra vita.
C’è chi si prende estremamente cura della propria auto ad esempio quindi ecco, immaginate il corpo come se fosse l’auto del nostro essere, è proprio il mezzo di cui si serve il Me Medesimo per vivere e lasciare la sua impronta nel mondo.
Questi sono i primi passi verso la felicità perché è nascosta, in primis, dentro ognuno di noi.
In bocca al lupo verso la scoperta di Voi Stessi.
A presto,
Martina
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