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METAVERSO: COS’ERA E CHE COS’È?



Siamo abituati per staccare da ciò che siamo e poter fantasticare un po su dei mondi fantastici, magari creati da noi che ci danno delle ambientazione, ci fanno essere qualcuno che magari abbiamo sempre sognato di essere, tutto questo siamo soliti vederlo nei nostri videogames preferiti o nei film, ma ora anche grazie ad un'idea visionaria, potremmo avere un mondo totalmente nuovo.


“È arrivato il momento di adottare un nuovo brand aziendale che rappresenti olisticamente tutto quello che facciamo. Per riflettere ciò che siamo e quello che speriamo di costruire, sono fiero di annunciare che da oggi la nostra azienda si chiamerà Meta.”


Con queste parole Mark Zuckerberg, CEO del colosso tecnologico precedentemente noto come Facebook, ha annunciato il rebranding dell’azienda durante la conferenza Connect, tenutasi in diretta streaming il 28 ottobre scorso. Il nome Facebook, quindi, era diventato vincolante per l’azienda, dal momento che finiva per associarla strettamente solo a uno dei suoi prodotti, l’omonimo social network, che rappresenta una minima parte di quello di cui si occupa. Come sottolinea Zuckerberg, fin dalle origini la missione di Meta è stata quella di aiutare le persone a connettersi tra di loro. Nei prossimi 15 anni, le app di social networking sui nostri smartphone potrebbero diventare un nostalgico ricordo, come le VHS o i floppy disc.


Per sancire l’inizio di un nuovo capitolo nella storia dell’azienda, in un momento di cesura così netto nello sviluppo tecnologico, che per dirompenza potrebbe essere paragonato all’introduzione dello smartphone sul mercato nel 2007, l’assunzione di un nuovo logo, di un nuovo nome e di una nuova identità visiva unificante è stata necessaria per esprimere la volontà di oltrepassare la nuova frontiera dell’interazione sociale.


La fantascienza diventa realtà: cosa sarà davvero il Metaverso


Un libro, il Metaverso era una realtà virtuale 3D, sovrapposta e integrata con il mondo fisico, in cui le persone si muovevano attraverso i propri avatar, dei veri e propri digital twin, rappresentazioni digitali e tridimensionali di sé.


«Il Metaverso è una rete perdurante di mondi 3D che si espande in tempo reale, che restituisce un senso d’identità continuo nel tempo, in cui gli oggetti permangono e che tiene memoria delle transazioni effettuate in passato. Un numero di utenti illimitato, ognuno con il proprio senso di presenza fisica, ne può fare esperienza sincronicamente». Durante la diretta streaming di Connect, Zuckerberg ha posto l’enfasi su come un’inedita sensazione di compresenza fisica e la rappresentazione del sé attraverso avatar 3D e ologrammi, siano i pilastri su cui Meta sta costruendo questo nuovo piano di realtà. Oppure si potrà giocare a scacchi o a ping pong su tavoli esistenti nel mondo reale, ma con utenti che non condividono lo spazio fisico.


Tra sogni visionari e realtà: cosa deve ancora essere inventato e cosa esiste già


Da un punto di vista tecnico, realizzare dispositivi che permettano di vedere elementi digitali sovrapposti e adattati alla realtà fisica è più complesso che creare mondi virtuali da zero. Oggi facciamo esperienza della realtà aumentata quando attiviamo file digitali sul nostro smartphone scannerizzando un QR code oppure quando, grazie alla geolocalizzazione, compaiono sullo schermo degli oggetti virtuali che si sovrappongono a luoghi specifici del mondo reale, come accade per l’app «Pokémon Go!». L’ostacolo che Meta vuole superare è il ruolo di mediazione che assume lo schermo bidimensionale dei nostri device nella nostra esperienza della realtà mista. A settembre, Facebook ha lanciato degli occhiali smart nati dalla collaborazione con RayBan, dotati di una microtelecamera e di speaker integrati che permettono di fare foto e video da inviare al proprio telefono, ricevere chiamate e ascoltare musica.


Questo modello, però, disponibile sul mercato a partire da 299$, può essere considerato il progenitore degli occhiali di realtà aumentata che Meta ha in mente per il futuro.


Molto più di socialità e intrattenimento: un nuovo sistema economico

Contrariamente a quello che potrebbe sembrare, il Metaverso è molto più di un gioco in realtà virtuale in cui divertirsi, fare esperienze entusiasmanti e socializzare. Durante la presentazione di Meta nella conferenza Connect, Zuckerberg non ha approfondito il nuovo sistema economico su cui si baserà il Metaverso, né tantomeno le sue implicazioni. Come Internet, il Metaverso sarà accessibile a tutti gratuitamente e tutti avranno la possibilità di creare i loro spazi virtuali e il proprio avatar, dando vita a un universo in continua espansione. Come già avviene per i social network, sebbene tutti potranno creare e pubblicare i propri contenuti nel Metaverso, alcuni utenti talentuosi saranno content creators di professione, avranno pubblici affezionati a cui rivolgersi e trarranno profitti da questa loro attività.


L’economia del Metaverso sarà basata su una criptovaluta unificata, come il bitcoin, per esempio, e sulla compravendita di NFT. Nel marzo del 2021, l’artista digitale Beeple ha venduto una sua creazione da Christie’s per 69 milioni di dollari, diventando così l’NFT più costoso mai venduto ad un’asta. Dal momento che il Metaverso non è stato ancora messo a punto, i compratori di NFT li possono solo utilizzare sui social network come immagini del profilo o come contenuti da postare, per ora.

Articolo a cura di: Valerio Barbieri





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