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THE MAN WHO SOLD THE WORLD

"We passed upon the stair "Passammo sopra la scala

We spoke of was and when Parlammo del più e del meno

Although I wasn't there Sebbene io non fossi lì

He said I was his friend" Disse che ero suo amico"


The Man Who Sold The World è una canzone di genere rock psichedelico del cantante inglese David Bowie, contenuta come penultima traccia dell'omonimo album pubblicato nel 1970. Ha una durata di 4:01 minuti. Il titolo tradotto significa "l'uomo che vendette il mondo" ed è una citazione al titolo di un racconto breve dello scrittore statunitense Robert A. Heinlein, chiamato L'Uomo Che Vendette La Luna (The Man Who Sold The Moon) .


La struttura della canzone è molto semplice: 2 strofe e un ritornello, ripetuto una volta alla fine della prima strofa e due volte alla fine della seconda. Concludendosi con la melodia della strumentale a cui si aggiungono delle voci in sottofondo che cantano e trasmettono un senso di inquietudine. La prima quartina è una citazione a una poesia del poeta americano William Hughes Mearns, intitolata Antigonish.



Il brano, dal testo criptico ed enigmatico, allude alla sensazione di smarrimento dell'uomo (in quanto viene percepita una grande lacuna) e alla sua ricerca per colmare questa mancanza, rappresentata dalla sua controparte più vecchia e più saggia che si fa chiamare "l'uomo che vendette il mondo". Quest'uomo è considerato un amico della sua versione più giovane, tanto da stringersi la mano, conversare del più e del meno, passeggiare e ridere insieme, (testimoniato anche dal fatto che nel secondo ritornello il pronome "io" viene sostituito dal pronome "noi") ma a un certo punto scompare e di lui rimangono poche tracce, lasciando il nostro protagonista spaesato e disorientato con uno sguardo fisso nel vuoto, facendolo vagare alla sua ricerca per innumerevoli anni.


Una canzone che mostra come la ricerca del sé non è così immediata e facile ma, al contrario, comporta un grande lavoro introspettivo e coscienzioso che impiega tempo per dare le risposte ricercate. Inoltre, ci insegna un'altra lezione fondamentale, ovvero che la battaglia più dura da affrontare non è verso gli altri o la natura quanto dentro noi stessi e se vogliamo essere in pace col mondo esterno, prima dobbiamo essere in pace nel nostro interno e abbracciarlo, o stringerli la mano.





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